LABORATORIO
PER
L’ARCHITETTURA
STORICA

Ospedale P. Caruso

Restauro, rifunzionalizzazione

ed allestimento museografico

CATEGORY Palazzo Storico
LOCATION Sambuca di Sicilia (AG), Italia
ANNO 1995

Progettazione esecutiva e Direzione Lavori
arch. Gaetano Renda

L’intervento si inserisce all’interno di un più ampio programma di recupero urbano che interessa il complesso dell’Ospedale Pietro Caruso, uno dei luoghi più significativi per la memoria storica e civile della città di Sambuca.

La ricostruzione e valorizzazione degli spazi pertinenti all’ex ospedale e alla chiesa annessa, dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano, nasce dalla necessità di affrontare due ordini di problematiche, emerse a seguito degli eventi sismici. La prima, di natura strutturale, riguarda la compromissione statica della fabbrica; la seconda concerne invece l’aspetto estetico e la corretta fruizione del bene, tenuto conto del suo elevato valore architettonico, storico e documentale.

Il progetto ha previsto la riconfigurazione della navata della chiesa a partire dall’unico elemento originario sopravvissuto: il prospetto su Corso Umberto. Le pareti crollate sono state ricostruite mediante una struttura metallica a grigliato, successivamente rivestita con intonaco, con l’intento di evocare la conformazione originaria degli elementi architettonici perduti.

L’intervento è finalizzato al recupero dell’armonia volumetrica e spaziale che caratterizzava l’edificio nella sua configurazione originaria. Si è inteso restituire un’immagine complessiva leggibile, attraverso la ricostruzione semplificata delle superfici, ottenuta utilizzando un materiale sufficientemente plastico da modellarsi sulle nuove strutture, restando al contempo ad esse semplicemente accostato.

La scelta è ricaduta su un materiale ad alta tecnologia: il grigliato strutturale metallico, capace di coniugare funzione estetica e strutturale. Questo sistema ha consentito la ricostruzione volumetrica degli elementi architettonici andati perduti, con un linguaggio contemporaneo ma sobrio, che non tenta di mimare l’antico, bensì dichiara la sua natura moderna.

Le superfici del grigliato sono state trattate mediante la colmatura dei vuoti di ciascuna maglia con una malta bianca, applicata e successivamente rifinita asportando l’eccesso con uno speciale attrezzo a cucchiaio, ottenendo così un effetto visivo coerente con il disegno originale, pur dichiarando l’intervento come testimonianza della stratificazione storica.