LABORATORIO
PER
L’ARCHITETTURA
STORICA

Recupero e conservazione del Palazzo Comunale di Augusta

CATEGORY Palazzo Storico
LOCATION Augusta (SR), Italia
ANNO 2005

Progettazione e Direzione Lavori
arch. Gaetano Renda

Il progetto di restauro e valorizzazione del palazzo municipale di Augusta si avvia nel 1988 con l’incarico di eseguire una campagna di indagini conoscitive sullo stato di conservazione del palazzo sede dell’Amministrazione comunale, i cui risultati evidenziarono la necessità ed in alcuni casi l’urgenza di un intervento di risanamento della fabbrica che mostrava un preoccupante quadro fessurativo. A peggiorare il precario stato complessivo del manufatto si aggiunse nel dicembre del 1990 il contributo degli eventi sismici che interessarono la Val di Noto. Si aggravò notevolmente la condizione già critica dell’organismo strutturale, tanto che furono avviati “lavori di puntellamento ed opere provvisionali a salvaguardia della pubblica incolumità nel palazzo comunale di Augusta”.
Già nel passato la città di Augusta era stata funestata dal gravissimo evento sismico che colpì il territorio siracusano nel 1693 seguito del quale e alla conseguente ripresa dell’attività edilizia si deve l’opera di costruzione del Palazzo Comunale. Lasua ala destra venne destinata a Teatro comunale e il pianoterreno ad ospitare uffici comunali. La struttura teatrale rimase in uso fino al 1919 quando, con delibera commissariale, per l’essere ormai vecchio e inadeguato, ne venne disposta la demolizione e la destinazione degli spazi ad uffici comunali.
Ancor oggi la serena facciata del palazzo comunale di Augusta definisce sul fronte nord-ovest la piazza Duomo nodo urbano e luogo d’incontro sia politico che ricreativo a memoria dell’antico foro.
La pianta dell’edificio sede del Municipio di Augusta si sviluppa, dal punto di vista funzionale attorno allo scalone principale del palazzo storico, che permette di accedere al primo piano nella zona designata alla rappresentanza, caratterizzata dalla sobrietà dei particolari decorativi evidenti nelle volte a crociera dei pianerottoli e nella raffinata palladiana che orna il pavimento dell’ingresso.
Al piano superiore la distribuzione interna è databile ai primi decenni del secolo quando si smantellò il teatro comunale che vi aveva sede; il salone principale fu disegnato e decorato secondo gli stilemi del tardo barocco per essere in armonia con l’architettura dell’edificio e al pittore Gregorietti, artista palermitano del circolo di Ernesto Basile, si devono le partiture e le pitture del salone databili al 1931.
Il progetto di rifunzionalizzazione propose una ridistribuzione razionale, organica ed ergonomica delle funzioni dei singoli blocchi.